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Apr 1, 2025

Frammenti di città exhibition

Martedì 1° aprile presso Spazio Musa a Torino, ha inaugurato la mostra Frammenti di città, un dialogo sul frammento, sulla precarietà e sull’assenza fra le sculture astratte di Fabio Zanino e le pitture visionarie di Diego Pomarico, con la curatela di Lucrezia Nardi. Una doppia personale che, fino al 20 aprile, si configura come un dialogo profondo e stratificato fra due artisti provenienti da ambiti diversi ma affini, entrambi legati a Laboratorio Ventre, lo spazio di via Cervino 60 che ospita le loro ricerche e che fa parte del circuito Barriera Design District. Frammenti di città si muove lungo il filo di una riflessione comune: quella sul frammento. Non solo come elemento fisico o formale, ma come condizione esistenziale, come dispositivo narrativo capace di parlare della fragilità umana e della nostra costante tensione alla ricomposizione. Un racconto che prende forma attraverso un’alternanza di pieni e vuoti, presenze e assenze, visibile e invisibile. Pomarico e Zanino costruiscono un discorso sull’antropologia della mancanza: ogni opera è traccia di un processo di perdita e ritrovamento, ogni materiale, ogni pennellata o detrito si carica del peso del tempo, della memoria e della trasformazione.

Le opere di Fabio Zanino partono da oggetti e materiali di recupero, spesso segnati da una storia urbana e industriale: cartelli stradali dismessi, detriti, frammenti raccolti nei suoi viaggi diventano il punto di partenza per una riflessione sul potere della scomposizione e della ricollocazione. I suoi interventi scultorei agiscono come una chirurgia estetica della materia: scomporre per ricomporre, disfare per ridefinire un nuovo ordine. Ogni frammento, decontestualizzato, si fa elemento narrativo, carico di stratificazioni simboliche che parlano di migrazione, abbandono, ricostruzione.

Diego Pomarico porta avanti una pittura che si nutre della medesima tensione: le sue tele sono architetture liquide, sospese tra la figurazione e l’astrazione. Grandi strutture emergono da fondali dove il colore si deposita in velature, gocciolature, saturazioni dense o trasparenti. Le sue composizioni appaiono come città immaginate, luoghi della memoria o del sogno, dove la figura umana è talvolta presente, talvolta solo evocata, ma sempre in bilico tra presenza e dissolvenza. Le sue opere vivono di un linguaggio stratificato, che riflette sulla precarietà degli spazi e delle forme, in dialogo costante con l’assenza.

Il percorso espositivo costruito a Spazio Musa non è una semplice giustapposizione di opere: è una ricomposizione corale, dove le sculture di Zanino e le pitture di Pomarico si rispondono, si completano e si interrogano. Le architetture visionarie di Pomarico sembrano ospitare, o forse essere ospitate, dalle installazioni di Zanino, in un paesaggio condiviso che parla di città invisibili, di geografie interiori, di territori smembrati e ricuciti. In questo incontro tra due poetiche, il senso del frammento si fa centrale e trasversale, diventando chiave di lettura del presente e della condizione contemporanea: tutto ciò che appare saldo è destinato a cedere, a spezzarsi, a riorganizzarsi sotto forme nuove. Frammenti di città è quindi un invito a osservare le crepe, a soffermarsi sulle assenze e a lasciarsi attraversare da un’estetica del ricomposto, in cui l’imperfezione diventa possibilità.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

Dal 1 al 20 aprile 2025
Spazio Musa – via della Consolata 11/E, Torino
Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18-21
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:00-21 | sabato e domenica 16-21

CONTATTI STAMPA

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press@foscomunicazione.com
+39 3388508441

Tuesday, April 1st at Spazio Musa art gallery in Turin, opened the exhibition Frammenti di Città (City Fragments), a dialogue on fragmentation, impermanence, and absence between the abstract sculptures of Fabio Zanino and the visionary paintings of Diego Pomarico, curated by Lucrezia Nardi. A dual solo show running until April 20th, Fragments of the City presents a layered and profound dialogue between two artists from different yet kindred backgrounds—both connected to Laboratorio Ventre, the creative space at via Cervino 60 that hosts their artistic research and is part of the Barriera Design District. The exhibition revolves around a shared reflection: the fragment. Not only as a physical or formal element, but as an existential condition, a narrative device capable of expressing human fragility and our constant desire to reassemble. A visual narrative built on the interplay of full and empty, presence and absence, visible and invisible. Pomarico and Zanino construct a discourse on the anthropology of absence: each work is a trace of loss and rediscovery; every material, brushstroke, or piece of debris carries the weight of time, memory, and transformation.

Fabio Zanino’s works start from reclaimed objects and materials, often marked by urban and industrial history: decommissioned road signs, debris, fragments collected during his travels become starting points for a reflection on the power of deconstruction and relocation. His sculptural interventions act like aesthetic surgery on matter: to dismantle in order to rebuild, to undo in order to define a new order. Each decontextualized fragment becomes a narrative element, rich with symbolic layers that speak of migration, abandonment, and reconstruction.
Diego Pomarico’s painting is guided by the same tension: his canvases are liquid architectures, suspended between figuration and abstraction. Large structures emerge from backgrounds layered with color—drips, veils, dense or transparent saturations. His compositions resemble imagined cities, places of memory or dream, where the human figure sometimes appears, sometimes is only suggested—always teetering between presence and dissolution. His works speak a layered visual language that reflects on the precariousness of space and form, in constant dialogue with absence.

The exhibition path at Spazio Musa is not a mere juxtaposition of works: it is a choral recomposition, where Zanino’s sculptures and Pomarico’s paintings respond to, complete, and question each other. Pomarico’s visionary architectures seem to host—or be hosted by—Zanino’s installations, creating a shared landscape that speaks of invisible cities, inner geographies, fragmented and re-stitched territories. In this encounter between two poetic visions, the meaning of the fragment becomes central and transversal—a key to understanding the present and the contemporary condition: everything that appears solid is bound to break, to shift, to reorganize into new forms. Fragments of the City is therefore an invitation to observe the cracks, to linger in the absences, and to embrace an aesthetic of reconstruction, where imperfection becomes possibility.

EXHIBITION INFO

April 1 – 20, 2025
Spazio Musa – Via della Consolata 11/E, Turin
Opening: Tuesday, April 1, 2025 | 6 PM – 9 PM
Opening hours: Tuesday – Friday 3 PM – 9 PM | Saturday & Sunday 4 PM – 9 PM

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