My research led to a series of pieces called Decostruzioni in wich words leave their original purpose and meaning behind in order to become pure shapes. The surface of road signs and warning plates is cut into small pieces and re-assembled into abstract artworks. My practice can be broken down into 3 main phases: objet trouvé > de-construction > assemblage, in which the “iconoclastic act” and the “street art” draw energy from each other: the result is a new interpretation of the ancient Japanese technique of kintsugi.
Another part of my practice looks at the topic of time-man-material. This photographic research takes shape in a series called Contexture in which the effect of time on human artefacts allows details of degradation to gain aesthetic value. The decontextualization of a detail takes its texture to a different dimension, which investigates the origins of abstract inspiration in art.
Da questa ricerca nascono le Decostruzioni: la parola abbandona il messaggio originario per assumere forma estetica astratta. Così cartelli di divieto, segnali di pericolo si scompongono in unità minime iconografiche e si ricompongono in opere astratte secondo lo schema: objet trouvé > decostruzione > assemblage. Un’operazione iconoclasta con contaminazioni di street art: il risultato è una nuova interpretazione dell’antica tecnica giapponese del kintsugi.
Parallelamente ho sviluppato una ricerca fotografica sul tema tempo-uomo-materia con il nome di Contexture. Il sopravvento del tempo sull’azione dell’uomo trasforma la materia permettendo di isolare dettagli di degrado che assumono così valenza estetica. La privazione del contesto assegna alle texture una dimensione nuova che indaga le origini dell’ispirazione artistica astratta.